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Casalecchio: cronaca di un declino della gioventù d'oggi

A Casalecchio, nel bolognese, si è assistiti a scene inquietanti e raccapriccianti per un soggetto medio che abbia un minimo di buon senso. Una rissa tra baby-gangs locali durante la quale, un quindicenne - sottolineo quindicenne - è, con strafottenza e contro ogni regola morale e sociale, salito sul vano motore di una "gazzella" dell'Arma dei Carabinieri, intervenuta per sedare la rissa, mettendosi in mostra davanti alla "folla" di improbabili "followers". Il tutto, naturalmente, è stato, come oramai di costume, postato sui social ed anzi, si sente anche un ragazzo che esclama, quasi dispiaciuto, un no perchè i militari hanno arrestato il quindicenne.

I fatti, gravissimi, di Casalecchio ci devono fare riflettere su un fenomeno sempre crescente tra i giovani d'oggi: 1) disprezzo di ogni forma di Stato, Istituzioni e Autorità, 2) sicurezza nella non-pena , 3) nessun senso dell'educazione, 5) imitazioni di improbabili idoli violenti e antistatali. Analizziamo una per una. Il disprezzo di ogni forma di autorità nasce anzitutto dall'ambiente in cui il soggetto vive e dai c.d. fattori ambientali che circondano il soggetto; se una persona sente dire, in famiglia, tra gli amici, in quello che ascolta, che lo sbirro è violento, fascista e quant'altro, chiaramente rifiuta, o meglio, più forte, ripudia ogni forma di difesa del territorio, preferendo, invece, una propria giustizia - chiaramente violenta -. Si può definire quasi anarchico della fascia più estrema. La sicurezza della non-pena è una spina nel fianco della Nostra Repubblica. Chi commette reati, se minorenni, spesso se la cava con un'ammonizione verbale e mai con un solo giorno di carcere, tranne che per reati gravi. La politica in questo deve muoversi perchè si finisce col consegnare in mano l'Italia a generazioni violente e, questo, ci collega al terzo punto: nessun senso dell'educazione. Proprio la strafottenza dei soggetti, porta a sentirsi "capaci di tutto", al limite del delirio di onnipotenza, in quanto tende a sentirsi in o popular; cerca cioè appoggio e approvazione in quello che pone in essere. Senza educazione è chiaro che non può esservi nessunissimo senso di colpa, nè pentimento e, infine, abbiamo l'imitazione. Se un trapper fa musica - ed è suo diritto - ma inneggia a droga, spaccio, disprezzo delle forze dell'Ordine - viste come il male perchè non permettono il "regolare" svolgimento delle operazioni di spaccio, e il pubblico che le ascolta è composto nella maggior parte da minorenni, è chiaro che, per sentirsi superiore, il soggetto imita tali atteggiamenti. Chiaramente su quest'ultimo punto si potrebbe parlare per ore, ma dobbiamo comunque porci questa domanda, ogni volta che leggiamo o ascoltiamo qualcosa: cosa vuole dire?

Un esempio potrebbe essere la lettura del Mein Kampf di Hitler. Se a leggerlo è un neonazista con tendenze alla violenza e all'estremizzazione è chiaro che quel testo, nelle sue mani, è un pericolo; ma se a leggerlo è uno storico, un appassionato di storia, o un curioso che semplicemente vuole capire il modo di ragionare e, nel suo intimo, non accetta le idee del nazionalsocialismo, quella lettura non può portare alcun danno.

La politica intervenga contro il grave fenomeno associativo criminale dei ragazzini con pene certe e, soprattutto, abbassare l'età nella quale si può essere imputabili da 14 anni a 12 anni - visto che spessissimo chi commette questo tipo di illecito è piccolo - e soprattutto detti leggi che abbiano pene certe, perchè i fatti di Casalecchio non si verifichino più. Mi stringo a solidarietà verso le persone oneste dell'Emilia-Romagna, di Casalecchio - che vedono la loro città deturpata in questo modo - e mi auguro che si intervenga tempestivamente contro questi gravissimi fatti di cronaca.


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