Comunicato del Leo Club di Grosseto sulla giornata contro la violenza sulle donne
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato
In occasione della Giornata contro la Violenza sulle donne, che cade il 25 Novembre siamo tutti chiamati alla responsabilità. Il mondo, specie quello odierno, è dilaniato da ogni parte da violenza, tortura, uccisioni, talora nel nome degli egoismi e dell’egocentrismo, taltaltra nel nome dell’orgoglio. Nel mondo i diritti femminili non sono ancora riconosciuti del tutto - basti pensare all'Iran, ove, in questi giorni, donne che si ribellavano sono state arrestate, torturate o uccise nel nome del regime repressivo instauratosi coi c.d. talebani - e, spesso, proprio le donne sono relegate ai margini della società. Non esiste giorno in cui, nei telegiornali, non vi siano notizie su morti di donne, per mano omicida; deve fare riflettere la nostra società, deve fare riflettere ognuno di noi. Non sono, queste, parole di mera retorica, bensì parole che debbono essere messe in pratica. Siamo riusciti solo nel 2022 ad avere la prima premier - anche se si dovrebbe più correttamente parlare di Capo di Governo - donna…dal 1948 ad oggi non avevamo mai avuto donne al potere! Leonilde Iotti, conosciuta come Nilde, fu la prima presidente donna della Camera solo nel 1979, nel 2018, all'alba della XVIII Legislatura, la presidenza femminile passò al Senato con Maria Elisabetta Alberti Casellati - dal 1948- dopo settant'anni dalla nascita della Repubblica! Ancora, le donne non poterono entrare in magistratura sino al 1963 e il c.d delitto d'onore venne abrogato solo nel 1981 e l'adulterio fu considerato reato sino al 1968. Esisteva poi il matrimonio riparatore, cioè in caso di stupro lo stupratore che avesse contratto matrimonio con la vittima non poteva essere punito - letteralmente l'art. 544 Codice Penale recitava «[...]il matrimonio che l’autore del reato contragga con la persona offesa estingue il reato, anche riguardo a coloro che sono concorsi nel reato medesimo; e, se vi è stata condanna, ne cessano l’esecuzione e gli effetti penali» e anche questo fu abrogato nel 1981 ad opera del caso di Franca Viola -. Oggi ci fanno rabbrividire queste cose, ma è storia e ci deve fare piuttosto riflettere. Le donne, per il diritto al voto, hanno combattuto sino al 1945-46 (quando nei territori liberati votarono per le amministrative nel 1945 mentre l'anno successivo tutte le donne d'Italia votarono per la Repubblica), quando in altre parti del mondo era dalla fine dell'Ottocento che le donne votavano e esercitavano regolarmente i diritti politici.
Altro diritto riconosciuto tardi: l'aborto, interruzione volontaria di gravidanza, in Italia
riconosciuto solo nel 1978, a causa delle pressioni della Santa Sede e reso effettivo solo dopo il voto di un referendum che ebbe l'esito del NO alla abrogazione (che a contrariis vuol dire SI alla legge). Cosa che può sembrare insensata è notare come nelle foto della belle époque le donne avessero in mano qualcosa che oggi sembra totalmente normale: la sigaretta, simbolo relegato spesso alla visione maschile e che divenne segno di emancipazione femminile; il tabacco trinciato e arrotolato in cartine, riuscì a cambiare la condizione visiva della donna.
In poco tempo, soprattutto negli anni dei grandi cambiamenti - il 1968 - la donna potè emanciparsi ancora di più con l'uso di gonne, minigonne, e, poco più tardi, l'uso del bikini in luoghi balneari. Tanti dettagli che devono fare riflettere. Nei tempi di guerra, ed è importante ricordarlo, la donna era impegnata al fianco dei partigiani come staffetta, che, in termini militari equivale al messaggero (quello che i greci chiamavano àngelos e i latini nuncius), e correvano il rischio maggiore perché avevano più possibilità di essere scoperte e fucilate. Nei campi di concentramento tedeschi, le donne erano private del loro esser donna, subendo ogni forma di ingiuria possibile - gli uomini era
sfiniti col lavoro forzato ed altri impieghi faticosissimi - ad esempio è provato che anche nei
periodi di ciclo mestruale le donne non potessero avere nulla per tamponare le tipiche epistassi del naturale periodo di ricambio fertile e, spesso, erano odiare dalle simili, perché significava che il corpo stava bene, e dai tedeschi perchè erano chiaramente in salute e, proprio questo, portava spesso a torture di ogni tipo. In guerra, soprattutto quella moderna, viene praticato il cosiddetto stupro di guerra e usato come un’arma dall'invasore per imporre il potere.
E non sono neppure estranei i fatti di donne uccise dai propri mariti o figli in ambienti mafiosi - basti pensare a Lea Garofalo o a Maria Concetta Cacciola, donne ribelli al sistema mafioso che hanno pagato con la vita la loro ribellione e che lo Stato non ha saputo proteggere come avrebbe dovuto, ma anche alle prime due donne uccise per mano omicida da parte della criminalità Anna Nocera nel 1875 e Emanuela Sansone nel 1876 -. Nelle moderne monarchie europee, la prima ad adottare questo sistema fu il Regno Unito, non esiste più la c.d. legge salica, cioè la salita al trono
reggente dei soli maschi in linea di primogenitura; oggi le monarchie, ancorché costituzionali, adottano la mera linea della primogenitura a prescindere dal sesso dell'erede - mentre nel breve Regno d'Italia si usò solo la legge dei sali -.
La domanda che dobbiamo farci è cosa stiamo aspettando, cosa aspettiamo, cosa aspetti per mettere la parola fine a questa inutile diseguaglianza? In fondo siamo esseri umani pensanti, siamo tutti uguali, stesso sangue, stesso organismo, siamo identici tutti noi in tutto e per tutto.
Tutte queste vicende storiche devono farci riflettere, soprattutto in campi come il lavoro dove spesso e volentieri si vede, se donna, ricevuta la domanda se vuole figli o se ha figli. Premesso che una domanda del genere, oltre all'illegalità della questio stessa è anche poco attinente col lavoro, siamo ancora lontani dalla legge uguale per tutti ed è inutile nascondersi dietro un dito, perché è la verità. Così come la violenza; certo che esiste anche quella sugli uomini e non è raro, ma troppo sovente la violenza è esercitata sulla donna.
Ebbene, in vista delle celebrazioni, Noi del Leo Club Francesco Iannitelli, volgiamo a tutte le
donne morte per mano omicida un pensiero e auspichiamo che ci sia una rivoluzione legale da parte delle autorità centrale per porre sullo stesso identico piano uomo e donna, con pari diritti e pari doveri.