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COMUNICATO STAMPA UFFICIALE A SEGUITO DELLA EVOLUZIONE DEGLI EVENTI RUSSIA-UCRAINA

La situazione nell'Est Europa è altamente critica e pericolosa.

Il riconoscimento delle repubbliche popolari, autoproclamate dopo uno pseudo referendum popolare non

riconosciuto né dalla Unione Europea, né dalle Nazioni Unite - e dunque giuridicamente illegittimo a livello

internazionale - , è un grave sgarbo alla Democrazia Occidentale, oltreché ad aprire una nuova (tragica) era

per il mondo intero dopo la pandemia del Covid.

Pare che Putin, come da lui stesso dichiarato, voglia rifondare l'Unione delle Repubbliche Socialiste

Sovietiche instaurando, de facto, un nuovo periodo di guerra fredda con un presidente-dittatore.

Biden ha promesso sanzioni non massime, ma auspichiamo che, in un futuro non proprio lontano, tutto il

mondo, per mezzo delle Nazioni Unite, sanzionino Putin in persona per aver violato trattati internazionali e

processato come criminale di guerra, insieme ai suoi oligarchi.

Auspichiamo, inoltre, che il Governo nazionale, di concerto con le diplomazie d'Europa, prendano decisioni

severissime nei confronti di Vladimir Putin per gli atti empi e scellerati che sta ponendo in essere in questo

momento storico.

La pace va sempre salvaguardata perché una Guerra Mondiale nessuno la vuole; la democrazia va sempre

tutelata così come il territorio di uno stato che deve essere libero e indipendente e soprattutto deve essere

garantita l'autodeterminazione nelle scelte politiche.

In Europa si è vissuto per più di settant'anni nella pace più assoluta, ogni screzio, ogni litigio interno è stato

risolto sempre con la parola e la democrazia, al di là delle conseguenze che poi la risoluzione ha portato.

L'azione russa ha, invece, ribaltato questa consuetudo ponendo in essere una questione politica fortemente

personalistica, simile a quella della dittatura - perché qualsiasi dittatura sia essa di destra o di sinistra è pur

sempre annullamento della persona -.

Le conseguenze di un eventuale conflitto sono disastrose e le morti si conteranno a migliaia.

Chiediamo a gran voce a tutti coloro che hanno un minimo potere nei Palazzi dei Governi di risolvere al più

presto la controversia perché se non sarà così alea iacta erit e sarà il punto di non ritorno.

Rinnoviamo, pertanto, vicinanza alle persone ucraine in Italia e nel loro Paese, poiché stanno vivendo, come

tutto il mondo, la vicenda con ansia e preoccupazione per le gravi conseguenze che gli USA hanno

prospettato al mondo intero; persone costrette a lasciare il loro paese natale, la loro terra, per i disegni folli di

un presidente che vorrebbe ricostituire uno Stato che è stato la rovina di famiglie - considerando che il Muro

di Berlino ha diviso intere famiglie e si sono potute ricongiungere solo dopo la caduta del regime comunista;

noi diciamo “no” ai muri e a nessun tipo di ritorno al passato.

Seguiranno altri comunicati, ove necessario.

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