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Eutanasia Legale, diritto a morire

Il termine, dal greco εὐ [eu] buona e θάνατος [thánatos] morte, significa letteralmente buona morte. Negli ultimi tempi si sente spessissimo parlare di eutanasia legale e, dunque, si riaccende il dibattito etico sul “diritto alla morte”.

In Italia ancora non esiste una legge che disciplini una condotta del genere, ma vi è una legge, precisamente la L. 219/2017, che disciplina il trattamento nel fine vita solo in casi particolari.

Con la sentenza della Corte Costituzionale 242/2019, il Giudice Costituzionale ha dato disposizioni precise al Legislatore affinché venga approvata una legge per l’eutanasia.

Al di là delle questioni giuridiche che lasciano il tempo che trovano si veda la questione in sè: se esiste, come è evidente, il diritto alla vita deve esistere necessariamente anche il diritto alla morte; morte che però non giunge in maniera violenta, ma in maniera “dolce”, non si tratta cioè di omicidio nè di suicidio, ma una forma per porre fine alle sofferenze del paziente lì ove la medicina non potrà mai salvare quella persona. In alcuni Paesi d’Europa questa visione è legge dello Stato, in Italia ancora no, perché le questioni bioetiche danno vita a dibattiti infiniti. Si tratta, in sostanza, di riconoscere un diritto ai cittadini, cioè quello di decidere per se stessi nel caso in cui dovesse succedere qualcosa per la quale la cura non è sufficiente a farlo tornare come prima.

Per leggere il testo di Legge e la sentenza scarica i PDF

Legge 219/2017Download

Sentenza Corte Costituzionale 242/2019Download

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