Filosofi della scuola ionica
I primi filosofi sono chiamati presocratici in quanto denotano un gruppo di pensatori anteriori a Socrate e si occuparono principalmente della natura e della realtà. I problemi dominanti della filosofia presocratica furono quello cosmologico e quello ontologico.
I presocratici si divisero in numerose scuole, quella che tratteremo è quella dei fisici ionici. I fisici ionici appartenenti alla scuola filosofica di Mileto. I principali esponenti sono: Talete, Anassimene e Anassimandro.
Gli ionici si convinsero che al di là di ciò che appare fosse rintracciabile una realtà unica ed eterna che denominarono archè, principio. Da qui il monismo, l’ilozoismo e il panteismo. MONISMO= dietro il divenire del mondo si riconosce un unico principio.
ILOZOISMO= la materia primordiale sia fornita da una forza intrinseca che le fa muovere. PANTEISMO= tendono a identificare il principio eterno del mondo con la divinità.
TALETE= secondo Talete il mondo ha origine dall’acqua ed è proprio per questo che, nel mondo, tutte le cose sono umide. Per lui l’acqua è il principio della vita e del mondo ed è antichissima. L’acqua è ciò che sta sotto e sostiene.
ANASSIMANDRO= Egli individuò l’archè in qualcosa di infinito e indeterminato. L’apeiron che è divino in quanto è immortale e indistruttibile.
L’apeiron non va concepito come una miscela dei vari elementi corporei ma è una materia informe in cui gli elementi non sono ancora ben definiti. Anassimandro sostiene che la sostanza infinita è animata da un eterno movimento attraverso il quale i contrari si separano dando origine a tutte le cose del mondo. Tramite questa separazione si generano infiniti mondi che si succedono l’uno con l’altro in un ciclo eterno. Esiste perciò una legge che determina un limite all’esistenza del mondo e delle cose, è la punizione per espiare un’ingiustizia commessa.
Per Anassimandro la terra ha forma cilindrica ed è appunto un cilindro che si libra nel bel mezzo del mondo senza essere sostenuto da nulla poiché si trova in una posizione tale che risulta a uguale distanza rispetto ad ognuna delle parti del mondo.
Pensa invece che gli uomini nacquero originariamente dentro i pesci e dopo essere stati nutriti furono gettati fuori, abbandonando l’acqua.
ANASSIMENE= Per lui ha tutto origine dall’aria a cui il filosofo attribuirà i caratteri di infinità e movimento incessante.
Egli vide nell’aria la forza che anima il mondo.
Il mondo di Anassimene può essere paragonato ad un animale gigante che respira e il respiro è la sua vita e la sua anima. Le cose nascono e si trasformano tramite un doppio processo: rarefazione e condensazione. Rarefacendosi l’aria diventa fuoco; condensandosi, diventa vento, poi nuvola e, condensandosi ancora, acqua, terra e quindi pietra. La condensazione produce il freddo, la rarefazione il caldo. Anche lui ammette il nascere e il divenire ciclico del mondo.