Prima di partire con questo primo articolo sugli appunti di una materia nemica di tutti gli studenti dobbiamo fare una premessa. Prima di tutto, l’italiano deriva dal latino, infatti ci sentiamo dire che è una lingua neo-latina. Seconda cosa: nella lingua latina non esistevano gli articoli che ci fanno comprendere di che tipo di complemento ci stiamo servendo in quel periodo (es. Complemento di Specificazione…). Allora, come parlavano i latini? Si servivano delle declinazioni (ne esistevano 5 ma parleremo della prima). Le declinazioni, che a loro volta si dividevano in 6 sotto-gruppi, permettevano alle persone di formulare periodi che avessero significato.
Come vi ho anticipato, le declinazioni sono composte da 6 sotto-gruppi:
Nominativo: si utilizza per esprimere il soggetto della frase e per il predicativo del soggetto
Genitivo: si utilizza per indicare il complemento di specificazione
Dativo: si utilizza per indicare il complemento di termine
Accusativo: si utilizza per indicare il complemento oggetto e predicativo dell’oggetto
Vocativo: si utilizza per indicare il complemento di vocazione (che oggi noi non utilizziamo praticamente più)
Ablativo: si utilizza per indicare tutti gli altri complementi. Spesso è accompaganto da delle preposizioni.
Ora vediamo le uscite della prima declinazione e le associamo ad una parola latina. Io scelgo la classica parola per imparare a memoria la declinazione: Rosa/Rosae (questo è il suo paradigma e da qui potete dedurre della declinazione d’appartenenza)
Particolarità della prima declinazione latina
1) Il nome familia, -ae può avere il genitivo singolare in -as anzichè in -ae: pater familias = padre di famiglia mater familias = madre di famiglia filius/filia familias = figlio/a di famiglia
2) I nomi dea, -ae e filia, -ae hanno dativo e ablativo plurale in -abus anzichè in -is: diis et deabus = agli dei e alle dee filiis et filiabus = ai figli e alle figlie
3) I pluralia tantum sono quei nomi che in latino si usano soltanto al plurale: Athenae, -arum = Atene Cannae, -arum = Canne deliciae, -arum = la delizia divitiae, -arum = l’insidia nuptiae, -arum = le nozze Pisae, -arum = Pisa Syracusae,-arum = Siracusa Thebae,-arum = Tebe
4) Alcuni nomi cambiano di significato, a seconda che siano usati al singolare al plurale: aqua, -ae = l’acqua; copia, -ae = l’abbondanza; fortuna, -ae = la fortuna; littera, -ae = lettera dell’alfabeto aquae, -arum = bagni termali; copiae, -arum = milizie; fortunae, -arum = i beni; litterae, -arum = letteratura.
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