La sesta tappa è una tappa breve ma densa di asperità tra cui spicca il Col de l'Aspin e il Col du Tourmalet. Ritmi frenetici animano l'inizio di gara, infatti vanno in avanscoperta venti corridori. Sul traguardo volante di Sarrancolin transita per primo Mathieu Van der Poel mentre sulla côte di Capvern e sul col d'Aspin scollina per primo Nielson Poweless che tornerà a vestire fine tappa la maglia a pois. Sul Col du Tourmalet si accende la corsa, il gruppo dei fuggitivi comincia metri dopo metri a perdere corridori, nel gruppo maglia gialla a tirare in testa è Sepp Kuss che lancia il suo capitano Jonas Vingegaard, dopo le fatiche di ieri tiene botta Tadej Pogacar che non molla di un metro il suo acerrimo avversario. Finito il lavoro di Kuss rimangono sotto i riflettori i soliti due attori protagonisti, con la maglia gialla Jay Hindley molto più indietro. Negli ultimi chilometri che portano alla cima del Tourmalet, del gruppo dei fuggitivi tengono botta in sei: Michal Kwiatkowski, James Shaw, Ruben Guerreiro e Tobias Johannessen, con Wout Van Aert e Nielson Powless. Wout Van Aert aspetta il suo capitano per poi lasciarsi sfilare dagli altri corridori. Man mano tutto il gruppo dei restanti battistrada alza bandiera bianca. a 4 km dal traguardo scatta Jonas Vingegaard ma tiene ancora il passo Pogacar. Dopo i -3 km è Pogacar a mettere in scena un vero e proprio cabaret ciclistico andandosi ad aggiudicare la vittoria a Cauterets Cambasque, sotto gli occhi del presidente Macron. La maglia gialla passa sopra le spalle di Jonas Vingegaard ma i secondi di vantaggio sul suo diretto rivale sono davvero pochi; attendiamo il Puy de Dome di domenica per un altro spettacolo puro. Domani di nuovo percorso adatto per le ruote veloci con arrivo a Bordeaux.
lapresse.it
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