"In campagna elettorale è scomodo dire che dobbiamo fare ancora i conti con il Covid. Finora Meloni e Salvini nella sostanza hanno strizzato l'occhio ai no vax. Sto chiedendo che si impegnino pubblicamente a continuare con determinazione nella campagna di vaccinazione dopo il 26 settembre. Perché non lo fanno? Quella campagna è patrimonio comune del Paese. Finora sinceramente ho visto troppe ambiguità". Lo afferma il ministro della Salute, Roberto Speranza in un'intervista a Repubblica. Vanno difese – secondo Speranza – le risorse per la sanità pubblica: "Qual è l'idea che la destra propone in giro per il mondo? Che alla salute ci pensa il mercato – afferma -. È chiaro che la flat tax significa accettare meno gettito fiscale, regalando soldi ai miliardari. Ma così hai a disposizione meno risorse per il servizio sanitario nazionale. Ti curi con le assicurazioni, ti serve una carta di credito: conta quanto denaro hai. Noi abbiamo un altro modello: un grande servizio sanitario universale. Se stai male vieni curato. Non conta dove sei nato, la capacità del tuo portafoglio o il colore della tua pelle". Anche dopo l'emergenza, "sarebbe folle tornare indietro, tagliare sulla sanità significherebbe non aver imparato la lezione del Covid, negli ultimi tre anni sul fondo sanitario nazionale abbiamo messo dieci miliardi in più, passando da 114 a 124. È più del triplo di quello che si metteva annualmente in passato. In più ci sono venti miliardi del Pnrr e 625 milioni del PON salute. Per noi non si può investire meno del 7% del Pil in sanità".
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