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Torna Freedom dal 13 febbraio! Ecco le anticipazioni della prima puntata


Nuova edizione di «Freedom - Oltre il confine», al via da lunedì 13 febbraio, in prima serata, su Italia 1. Il programma scritto e condotto da Roberto Giacobbo torna con reportage inediti e di grande impatto visivo, realizzati tra Italia, Turchia e Spagna, e un memorabile viaggio in Egitto, che svelerà cose mai viste della Terra dei Faraoni.


La squadra di Freedom torna in Egitto, a 100 anni dalla scoperta della tomba di Tutankhamon: il faraone che più di ogni altro ha lasciato all’eternità la sua gloria. Il racconto di Giacobbo - strutturato in una serie di episodi speciali, distribuiti nell’arco di varie puntate - ripercorrerà quindi i luoghi di Tutankhamon, alcuni dei quali ancora inesplorati.

Come sempre, in esclusiva, insieme all’amico Zahi Hawass. Il più celebre egittologo contemporaneo, amatissimo dal pubblico italiano, che in questa edizione racconterà la sua vita e il suo lavoro sul campo, i propri sogni e l’amore per l’archeologia.


Nella prima puntata, le telecamere di Freedom esploreranno i luoghi che da millenni ospitano la Grande Sfinge di Giza, da un punto di vista del tutto insolito: un territorio di caccia, verde, vivo, abitualmente frequentato dai faraoni, e in particolar modo da Tutankhamon, che decise di viverlo in maniera unica e irripetibile, facendovi costruire un palazzo di cui sono presenti ancora i resti.

Il viaggio proseguirà poi verso Luxor, nel ramo occidentale della Valle dei Re, per visitare - per la prima volta - la vera tomba che avrebbe dovuto accogliere Tutankhamon; un sepolcro che la storia destinerà poi al suo successore, il faraone Ay.

Infine, non mancherà Saqqara, località vicina al Cairo, in cui è custodita la tomba di Mia, la balia che si prese cura con amore del «faraone bambino» - così lo ricordano gli storici -, sostituendosi alla figura materna che venne a mancare prematuramente.


Lo speciale su Tutankhamon sarà una testimonianza unica, con la forza della reale esperienza di viaggio della troupe, con riprese di backstage - nuova cifra dell’intera stagione -, immagini che doneranno al pubblico emozione, arricchimento, e un punto di vista sempre parallelo alla narrazione.


Roberto Giacobbo andrà poi a Torino per ricordare una delle pagine più dolorose del calcio mondiale: più di 70 anni fa in un sol colpo è stata cancellata una squadra imbattibile, il “Grande Torino”. Una squadra che era l’orgoglio nazionale del Dopoguerra e che aveva saputo far innamorare, per generazioni, sostenitori di ogni tifoseria facendoli appassionare a un calcio genuino, fatto di entusiasmo, di agonismo sportivo e di lealtà. Nei luoghi della tragedia, Giacobbo racconterà come, per una serie di incredibili coincidenze, quel tragico 4 maggio del 1949, l’aereo con a bordo il Torino si schiantò sulla collina di Superga senza lasciare alcun sopravvissuto.


La troupe di Freedom si recherà poi in Andalusia, una delle regioni più affascinanti della Spagna, per andare oltre il confine del brivido e della paura... Un viaggio alla scoperta della storia e dei segreti di quello che in passato è stato definito il sentiero più pericoloso al mondo, il Caminito del Rey. Si tratta di un percorso che si snoda sull’orlo di un precipizio a più di 100 metri da terra, attraverso delle gole spettacolari. Giacobbo mostrerà, camminando in sicurezza su una pedana, i tratti più importanti di questo percorso dove, per anni, i viaggiatori hanno rischiato la propria incolumità percorrendo una passerella senza parapetti e che, in molti suoi punti, risulta completamente sgretolata.


Le telecamere di Freedom raggiungeranno poi il cuore della Pianura Padana, fino a Cremona, capitale mondiale della musica. Il racconto di Giacobbo sarà incentrato su Antonio Stradivari, un personaggio genio e sregolatezza, il più raffinato costruttore di strumenti a corde di tutti i tempi. I violini di Stradivari, dal suono unico e irripetibile, sono stati suonati dai musicisti più celebri delle corti europee, strumenti insuperabili che ancora oggi hanno una storia e dei segreti da raccontare. È il caso del famoso Le Noir, il Violino Nero, un autentico Stradivari dalla vicenda misteriosa. Giacobbo incontrerà il maestro Guido Rimonda, a cui lo strumento è stato donato e che oggi lo custodisce, dopo averne recuperato il suono purissimo, e Fausto Cacciatori, conservatore del Museo del Violino di Cremona.

Infine, tre violini Stradivari suoneranno la sigla del programma, composta dal maestro Rosario Di Bella: strumenti divini, del valore di diversi milioni di euro.

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