Il Giro d'Italia si conclude con un tuffo nella bellezza e nella meraviglia della città eterna, scenario stupendo per raccontare le ultime pedalate. Un tragitto di 126 km con partenza dall'Eur e arrivo sui fori imperiali, con un circuito finale da ripetere sei volte. Momento iniziale di gara che ha visto i meritati festeggiamenti della carovana in onore del vincitore Primoz Roglic. Finiti i convenevoli, è tappa vera e vanno in avanscoperta in tre: Maxime Bouet, Cesare Benedetti e Toms Skujiņš. Hanno provato ad inserirsi, in seguito, Martin Marcellusi e Diego Pablo Sevilla. Il loro vantaggio massimo è stato di 40", troppa è la voglia dei velocisti di trionfare sui fori imperiali ed infatti prima dell'ultimo giro conclusivo i battistrada vengono ripresi. A 5 km dal traguardo il più combattivo di questa corsa rosa, il canadese Derek Gee, prova a sorprendere tutti insieme a Mirko Maestri ma la loro azione termina dopo 2 km. La volata finale la vince un maestoso Mark Cavendish al suo ultimo sprint al Giro d'Italia, un finale degno dei migliori best seller. A 300 metri una caduta ha visto coinvolto Pascal Ackermann, Per il corridore dell'Isola di Mann è la diciassettesima vittoria al Giro d'Italia, la più bella della sua carriera, eguagliando il record di vittorie di tappa di Gino Bartali e Adolfo Leoni. Primoz Roglic è ufficialmente il vincitore del Giro d'Italia edizione 106, con lui sul palco Geraint Thomas e Joao Almeida. La cerimonia di premiazione assegna ufficialmente la maglia ciclamino a Jonathan Milan, la maglia azzurra a Thibaut Pinot e la maglia bianca a Joao Almeida. Primoz riceve il trofeo "senza fine" dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e l'ultimo capitolo di un giro a dir poco controverso ma al tempo stesso emozionante è così concluso.
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