Who can stop Van der Poel?

La Milano-Sanremo è quella classica, che apre la stagione delle classiche-monumento, dove il fascino dell’attesa e la meraviglia dell’incertezza la fanno da padrone. Tanti km da percorrere ma il tutto in fin dei conti si concentra nell’atto finale, quel Poggio che quasi sempre si rivela fatale per decretare il vincitore. L’edizione annuale è la numero 114, con partenza insolita da Abbiategrasso e arrivo nella cittadina ligure, per un totale di 298 km. Ai nastri di partenza il favorito numero uno è lo sloveno Tadej Pogacar, che dopo la sontuosa vittoria alla Parigi-Nizza vuole lasciare il segno ad una corsa che non l’ha visto ancora protagonista. Tra chi vuole alzare le braccia al cielo ci sono però anche Wout Van Aert, vincitore nel 2020 e Mathieu Van Der Poel. Occhio anche al campione uscente Matej Mohoric e il danese Mads Pedersen. La corsa parte forte sin da subito quando in avanscoperta ci sono nove corridori: Alexandr Riabushenko (Astana Qazaqstan Team), Mirco Maestri (EOLO-Kometa), Samuele Rivi (EOLO-Kometa), Samuele Zoccarato e Alessandro Tonelli (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Negasi Haylu Abreha (Q36.5 Pro Cycling Team), Alexandre Balmer e Jan Maas (Team Jayco AlUla) e Aloïs Charrin (Tudor Pro Cycling Team). Il loro vantaggio massimo è stato di 3’. Dopo il Passo del Turchino il loro vantaggio si è ridotto in maniera considerevole. La loro azione termina sulla Cipressa quando il gruppo principale rinviene su di loro. Arrivati sul Poggio, c’è il forcing della UAE Emirates con Tim Wellens a guidare l’andatura, preludio di un attacco di Pogacar che avviene subito dopo. Lo sloveno è tallonato da Ganna, Van Aert e Van der Poel. Sulla discesa finale che porta al traguardo di Via Roma, arriva la “stilettata” del corridore olandese che non lascia scampo ai suoi avversari e si aggiudica la vittoria finale, secondo Filippo Ganna, terzo Wout Van Aert, quarto Tadej Pogacar. Mathieu Van Der Poel dopo due vittorie al Fiandre porta a casa la terza classica monumento della sua carriera. Dichiara a fine gara: “Era una delle corse che volevo vincere a tutti i costi” eguagliando suo nonno Raymond Poulidor che la Sanremo l’aveva vinta nel 1961.